Questa ricetta è diciamo un piatto che ogni cuoco e cuoca potrebbe variare a suo gusto e personalità, cambiando le dosi. Si basa su ingredienti molto diffusi e di facile reperibilità.
lo penso che il mangiare quotidiano si basi soprattutto sulla capacità di adattare e personalizzare le ricette in base ai gusti e alle necessità alimentari perché ognuno possa trovare un naturale equilibrio.
Ad esempio per questa ricetta, che la nonna arricchiva con qualche pezzetto di carnesecca – anche noto come rigatino o pancetta- (o quando capitava anche con l’osso di prosciutto) io la preferisco nella versione tutta vegetale. Ma come si suol dire tutti i gusti son gusti e quindi se a voi piace con un sapore di maiale potete tranquillamente aggiungere.
Ecco gli ingredienti per 5\6 persone, che sono in questo caso oltre alla sottoscritta i miei commensali preferiti e cioè, Belinda Coli, Filippo Coli Gianluca Coli, Giacomo Coli
– 1 chilo di fagioli cannellini freschi o 400 grammi di quelli secchi
– 300 grammi di cavolo nero
– 200 grammi di cavolo verza
– 2 carote
– 2 pomodori grandi maturi
– 2 gambi di sedano
– 1 cipolla
– 2 spicchi d’aglio
– 1 rametto di timo o come si dice in Toscana ‘
– pane casereccio toscano
– olio extravergine di oliva
– pepe e sale
In un grande pentola mettete a rosolare la cipolla tritata fine con circa 8\10 cucchiai da minestra di olio extravergine di oliva con uno spicchio d’aglio schiacciato. Dopo che si sono imbiondite le cipolle aggiungete il sedano e le carote tagliate a fettine fini.
Si lasciano qualche minuto a fuoco basso, per farle insaporire e poi si aggiungono i due pomodori belli grossi sbucciati e fatti a pezzi. Oltra ai pomodori versate insieme anche il cavolo nero ed il cavolo verza che sono stati lavati sotto acqua corrente grossolanamente spezzettati. Poi anche pepolino – o timo che dir si voglia – sale e pepe.
Nel frattempo sono stati cotti i fagioli cannellini e conservati insieme all’acqua di cottura; se ne prende circa la metà o anche un po’ di più e si passano al passatutto, versando direttamente la purea nel resto dei fagioli. L’obiettivo è far mantenere ad una parte dei fagioli la loro forma mentre il resto – passato – deve creare una crema.
Si versa il tutto nella pentola dove stanno tutti gli altri ingredienti e si lascia cuocere a fuoco basso per un’altra ora circa. Può essere necessario – in alcuni casi- se si sono cotti i fagioli con poca acqua – dover aggiungere un mezzo bicchiere di acqua tiepida.
Quando manca poco alla fine è il momento di andare ad aggiungere la metà dei fagioli che sono stati messi da parte. Sul fondo di una grande zuppiera si dispongono a formare uno strato alcune fette di pane casereccio ( anche di qualche giorno prima), si versa una metà della zuppa, poi si va ad aggiungere un ulteriore strato di fette di pane e poi si versa tutta la zuppa per coprire il tutto.
Si lascia riposare e perdere calore per 20/30 minuti e poi si porta in tavola. Una volta impiattata si passa un filo d’olio a crudo. E si mangia …
Questo piatto, semplice è praticamente un pasto completo e ben bilanciato. Così come ve l’ho descritto l’ho presentato ai miei commensali Giacomo Coli, Belinda Coli, Gianluca Coli e Filippo Coli insieme ad una bottiglia di rosso, un Chianti Classico DOCG.